Audiovisivi

Danilo Dolci allo schermo

a cura di Francesca Caprino

 

Come già fatto per i portali dedicati a Gianni Rodari, Mario Lodi, Don Milani nell’ambito dello spazio “Maestri”, abbiamo voluto arricchire l’ambiente web dedicato a Danilo Dolci con una rassegna di risorse audiovisive allo scopo di offrire a insegnanti, educatori, ricercatori, alcune utili fonti per meglio comprendere questa figura di grandissimo spessore ma ancora troppo poco conosciuta, se non dimenticata. 

La rassegna, che comprende reportage, documentari, interviste, cinegiornali e podcast, realizzati in un arco temporale di oltre sessanta anni, restituisce le molte sfaccettature di Danilo Dolci, intellettuale, poeta, pacifista, architetto ma soprattutto educatore e infaticabile riformatore sociale.

DOCUMENTARI, REPORTAGE, CINEGIORNALI

La Sicilia povera e Danilo Dolci che digiuna

Unitelefilm | Genere: documentario | Anno: 1952 | Durata 4′

Immagini di Trappeto girate nell’ottobre del 1952. Il documentario, non finito, è privo del sonoro e mostra la miseria della popolazione, soffermandosi sulla precarietà e l’insalubrità delle abitazioni e sulla vita condotta dai numerosi bambini del luogo. Nella parte finale si vede Danilo Dolci mentre attua il celebre digiuno di protesta, steso sul letto della casa di un bambino, Benedetto Barretta, morto per denutrizione.

Processo a Danilo Dolci

Istituto Luce | Genere: cinegiornale | Anno: 1956 | Durata 1′

Breve filmato della serie “settimana Incom” che riassume la vicenda del processo a Danilo Dolci, arrestato e giudicato a Palermo per aver effettuato dei lavori di sterro non autorizzati su un terreno demaniale in occasione dello sciopero alla rovescia dei disoccupati di Partinico e del seguente rifiuto di interrompere l’azione intrapresa. Vi si vede Dolci con le manette nell’atto di entrare in una camionetta e nel corso del dibattimento processuale; viene mostrata anche la folla accorsa al tribunale. La condanna di Dolci viene lapidariamente commentata a chiusura del filmato con le parole “Dura lex sed lex”.

Sicilia: lo scrittore Danilo Dolci riceve il premio Lenin

Istituto Luce | Genere: cinegiornale | Anno: 1959 | Durata 0.22′

Il filmato mostra lo scrittore sovietico Ilija Eremburg nell’atto di consegnare il premio Lenin per la pace a Danilo dolci per le sue “opere di solidarietà umana”.

Partinico — Sciopero della fame di Danilo Dolci

Istituto Luce | Genere: cinegiornale | Anno: 1962 | Durata 1′

Il cinegiornale parla delle lotte degli abitanti della piana di Partinico per la costruzione di una diga sul fiume Jato che consentirebbe di dare lavoro agli abitanti della zona e di irrigare i campi; l’opera pur appaltata dalla regione nel 1960 non è infatti mai stata realizzata. Dolci, intervistato, spiega l’utilità della diga e le ragioni del digiuno da lui messo in atto. Lo speaker commenta sarcasticamente che il digiuno di Dolci a detta di alcuni maligni potrebbe essere dovuto a problemi di linea ma non manca di rimarcare l’entusiasta adesione di Bertrand Russell all’iniziativa. 

Danilo Dolci e la lotta per l’acquedotto del Belice

Unitelefilm | Genere: documentario | Anno: 1965 | Durata 7′

Documentario non finito e privo di sonoro. Vi si possono vedere Dolci e numerosi manifestanti che protestano per ottenere la costruzione di una diga nel Belice.

La terra dell’uomo

RAI Radio Televisione Italiana | Genere: documentario | Regia: Gianfranco Mingozzi | Anno: 1988 | Durata 180′

Trilogia del regista Gianfranco Mingozzi, uno dei più grandi documentaristi italiani, già collaboratore di Fellini e legato da un lungo sodalizio professionale a Cesare Zavattini.

Negli anni Sessanta Mingozzi iniziò a girare “La violenza” un film sulla mafia, con al centro la figura di Danilo Dolci e la sua lotta contro l’illegalità, sceneggiato da Zavattini e prodotto da De Laurentis.

Il film non vedrà mai la luce per volontà della produzione che ne sospende i finanziamenti, forse allarmata dalle implicazioni politiche dell’opera che comprendeva interviste a politici locali e a familiari delle vittime di mafia. Dopo oltre venti anni il regista tornerà su questa vicenda, con un racconto narrato nel primo episodio della trilogia e intitolato “Come muore un film”.

Anche la seconda parte (Sicilia dei mutamenti) è interamente dedicata a Dolci a partire dalla domanda “Cosa è la Sicilia?”, un quesito che lo stesso Dolci poneva agli abitanti di Trappeto per far emergere problemi del territorio e immaginarne le soluzioni. L’ultimo episodio (I sentimenti e la violenza) analizza la realtà sociale della Sicilia degli anni Ottanta.

Questo lavoro, prodotto dalla RAI, non è mai andato in onda e non è reperibile online ma è stato pubblicato in formato DVD all’interno di una pubblicazione dedicata.

Danilo Dolci — Memoria e Utopia

Genere: cinegiornale | Regia: Alberto Castiglione | Anno: 2004 | Durata 58′

Il documentario è costruito attraverso interviste, tra cui quella all’amico Benedetto Zenone, allo storico Giuseppe Casarubbea, all’ex sindaco di Gibellina Ludovico Corrao, al collaboratore Lorenzo Barbera e al figlio Amico Dolci. Il racconto collettivo ripercorre le lotte nonviolente (il digiuno, lo sciopero alla rovescia) contro la povertà, la disoccupazione e l’illegalità nonché la brutale reazione delle forze dell’ordine e delle istituzioni. Sono presenti anche numerosi materiali d’archivio come foto e filmati che comprendono due interventi dello stesso Dolci rilasciati rispettivamente alla radio e alla televisione svizzera nel 1976 e nel 1977.

Verso un mondo nuovo

Genere: documentario | Regia: Alberto Castiglione | Anno: 2006 | Durata 46′

Il regista Alberto Castiglione torna dopo un suo precedente lavoro del 2004, a raccontare la figura di Danilo Dolci. Come nel precedente documentario sono presenti interviste a testimoni chiave (Gigia Canizzo, Lucio Giummo, Maurizio Giuseppe Vaccaro, Renate Zwick) ed esperti (Giuseppe Barone, Orazio De Guilmi, Anna Viganò) inframmezzate da immagini, letture di testi dell’autore, musiche e filmati inediti. Tra le vicende evocate c’è la fondazione della “Centro Educativo di Mirto” e la marcia per la pace e verso un mondo nuovo” del 1967. Viene approfondito l’approccio educativo di Dolci e il suo rapporto con il Movimento di Cooperazione Educativa oltre che la vicinanza con intellettuali e artisti come Carlo Levi.

Dio delle Zecche: Storia di Danilo Dolci in Sicilia

Genere: documentario | Regia: Leandro Picarella e Giovanni Rosa | Anno: 2014 | Durata 65′

Il documentario traccia un ritratto di Danilo Dolci usando come espediente narrativo il viaggio del figlio ultimogenito En, che decide di lasciare la Svezia, paese dove è cresciuto con la madre Elena, seconda moglie di Dolci, per andare a Trappeto, in Sicilia, per conoscere i luoghi dove l’avventura politica, civile e educativa del padre è iniziata. Durante la sua permanenza in Sicilia, En visita quella che era la casa di famiglia, dialoga con gli anziani, che ricordano Dolci con struggente rimpianto, e con molti altri, come Goffredo Fofi, che hanno condiviso la sua sperimentazione politica e sociale. Con l’ausilio di materiali d’archivio e l’uso di un’insolita colonna sonora che comprende il gruppo rock “Massimo Volume” questo lavoro ricostruisce la vicenda di Dolci con la delicatezza di una memoria familiare che vuole farsi collettiva.

Danilo Dolci, il Gandhi di Sicilia

RAI Radio Televisione Italiana | Genere: reportage | Anno: 2021 | Durata 40′

Puntata della trasmissione “Passato e presente” condotta da Paolo Mieli. Il giornalista ripercorre le tappe fondamentali della vita di Dolci, a partire dall’incontro con don Zeno Saltini, fondatore della comunità Novadelfia di Fossoli, incontro che gli farà comprendere la sua “vocazione” di educatore e lo spingerà a trasferirsi, nel febbraio del 1952, nel borgo marinaro di Trappeto, in una delle zone economicamente più depresse della Sicilia. Qui porterà avanti la sua azione innovatrice dal basso, partendo dal dialogo maieutico con gli abitanti, di cui raccoglie i bisogni e i pensieri, facendo maturare in loro una nuova consapevolezza che li porterà ad agire in prima persona per il rinnovamento sociale. Mieli dialoga in studio con il prof. Agostino Giovagnoli, mettendo in luce non solo il consenso riscosso da Dolci negli ambienti intellettuali e artistici dell’epoca ma anche la presenza di posizioni divergenti come quella di Leonardo Sciascia.

Il profumo delle zagare

RAI Radio Televisione Italiana | Genere: documentario | Regia: Paolo Bianchini | Anno: 2022 | Durata 49′

Il documentario, realizzato nella serie “Ritratti” di RAI 3 e co-prodotto con Rai Teche e “L’alveare Cinema”, racconta la vicenda umana e politica di Dolci e, allo stesso tempo, indaga sulla sua eredità e sul portato della sua opera civile, intellettuale e educativa, raccontandone la memoria custodita dalle nuove generazioni, a partire dai ragazzi del liceo a lui intitolato a Palermo. Sono presenti interventi di amici e collaboratori di Danilo Dolci, tra cui Orazio de Guilmi, Sara Patera, Benedetto Zenone, dei figli Chiara e Amico oltre che di alcuni abitanti di Trappeto e Partinico che hanno avuto l’opportunità di conoscerlo e di partecipare alle sue iniziative e di aderire alle sue lotte. Il documentario restituisce un ritratto vivido di un uomo che sapeva coniugare la spinta ideale alla concretezza del fare.

RISORSE AUDIO

Danilo Dolci Talks About the Mafia In Western Sicily & Social Reform

Pacifica Foundation WBAI Radio (New York, N.Y.) | Genere: intervista radiofonica | Anno: 1961 | Durata 45′

Intervista a un’emittente americana in cui Dolci racconta la sua esperienza di lotta in Sicilia, descrivendo le condizioni socioeconomiche della regione, il fenomeno della mafia, a partire dalle sue origini storiche e sociali e la collusione degli organi dello stato. 

A parlare è il Dolci sociologo che spiega con parole semplici, chiare e talvolta taglienti, le complesse ragioni dell’arretratezza della regione a un pubblico che poco conosce la questione.

Seminario internazionale di discussioni sulle tecniche della nonviolenza

Radio Radicale | Genere: intervento a un convegno | Anno: 1963 | Durata 49′

Registrazione dell’intervento di Danilo Dolci al seminario internazionale sulla nonviolenza tenutosi a Perugia il 3 agosto 1963 e che comprese tra i partecipanti anche Aldo Capitini.

Dolci espone in inglese (tradotto in simultanea) la sua visione del pacifismo e della nonviolenza e riporta le esperienze maturate nell’ambito di movimenti internazionali come il “War Resisters International” (WRI), un’organizzazione nata nel 1921 per contrastare ogni forma di guerra.

Intervista a Danilo Dolci

Radio Radicale | Genere: intervista radiofonica | Anno: 1995 | Durata 69′

Interessante intervista (registrata il 1° maggio a mezzanotte) a cura di Massimo “Mao” Valpiana, attivista pacifista e direttore della rivista “Azione nonviolenta” con Danilo Dolci sul tema delle lotte nonviolente in Sicilia nel secondo Dopoguerra.  

Dolci parla della sua infanzia, degli anni della guerra, dell’incontro con l’antifascismo e dell’esperienza della prigione nazista.  Un punto di svolta è il primo incontro con la Sicilia e il desiderio di approfondire la questione del banditismo a partire dalle sue radici sociali.  

Vengono qui affrontati temi diversi (l’istituzione scolastica, la nonviolenza, la disobbedienza civile, la mafia, i viaggi e gli incontri con figure come Capitini, i nuovi media, il ruolo dei movimenti dopo la crisi delle ideologie) a partire da citazioni, storie e aneddoti, che descrivono la genesi del suo metodo di lavoro che pone sempre al centro l’ascolto dell’altro e che ha come obiettivo il cambiamento e l’emancipazione dei poveri e degli sfruttati.

Danilo Dolci, in occasione del Centenario della sua nascita

Radio Radicale | Genere: reportage radiofonico | Anno: 2024 | Durata 120′

Rubrica curata da Michele Lembo che celebra Dolci nel centenario della sua nascita. 

La trasmissione riprende materiali radiofonici dell’archivio di Radio Radicale (intervista di Mao Valpiana, intervento al seminario internazionale di discussioni sulle tecniche della nonviolenza tenutosi a Perugia nel 1963) e riporta la storica arringa che Piero Calamandrei pronunciò a difesa di Dolci nel processo del 1956.

Rivoluzione Dolci

RAI Radio Televisione Italiana | Genere: podcast | Anno: 2024 | Durata 107′

Serie di podcast, che comprende quattro puntate, realizzata dalla RAI e mandata in onda a partire dal 28 giugno 2024. Le puntate sono state realizzate dai giornalisti Peter Freeman e Andrea Borgnino, dalla storica Vanessa Roghi e dall’autore e produttore radiofonico Marco Stefanelli.

È inoltre presente un’intervista inedita a Danilo dolci trasmessa nel 1960 dalla radio svedese.

 

1. Capire con le ossa: Danilo Dolci va a vivere a Trappeto, in Sicilia, nel 1952. Ha 28 anni e ha compiuto una scelta di vita. L’isola diventerà la sua casa, la sua gente, le sue lotte: non la lascerà più. Una lunga storia di lotte contro la miseria e per il diritto al lavoro, contro la mafia e per l’accesso all’acqua e alle risorse della terra. Delle sue battaglie è rimasta testimonianza nelle sue audizioni alla Commissione Parlamentare Antimafia, nel 1963 e nel 1965. Di Peter Freeman.

 

2. Radio libera Partinico: Il 25 marzo 1970 nasceva a Partinico la prima radio libera italiana su iniziativa di Danilo Dolci. L’emittente, definita “radio dei poveri cristi”, ha trasmesso per sole 27 ore prima di essere chiusa da un blitz delle forze dell’ordine. Ma questa esperienza ha cambiato per sempre l’etere italiano.Di Andrea Borgnino.

 

3. La scuola è dappertutto: Con l’aiuto degli archivi radiotelevisivi e di alcuni ospiti e testimoni, questo episodio racconta il rapporto speciale che Danilo Dolci ha avuto con l’educazione. Tutto è stato educazione per Dolci, il dialogo con i pescatori e i contadini, gli scioperi, la battaglia per l’acqua. Perché la comunità educante è una comunità reciproca, dove si apprende dialogando. La maieutica, il dialogo, non è dunque per Dolci un modo per far pensare a chi ha di fronte quello che vuole lui quanto per mettere alla prova le proprie convinzioni, condividendo il potere di decidere insieme. Di Vanessa Roghi.

 

4. Cunti siciliani: Dal mare calmo di Trappeto, attraverso la campagna di Partinico, fino ai chiassosi mercati di Palermo: un viaggio nei luoghi di Danilo Dolci a sessant’anni dalla pubblicazione di “Racconti siciliani”. Un racconto corale e intergenerazionale sulla Sicilia tra comunità, scuola, emigrazione e lavoro. Di Marco Stefanelli.

Danilo Dolci – Un sogno fatto in Sicilia

RAI Radio Televisione Italiana | Genere: podcast | Anno: 2024 | Durata 68’

Il podcast è stato realizzato da Cristoforo Spinella a cura della TGR Sicilia in occasione del centenario della nascita di Danilo Dolci e ripercorre in quattro puntate la biografia e la formazione dell’educatore triestino, il suo metodo, le sue opere. Sono presenti spezzoni di interviste dell’epoca e contemporanee.

 

1. Il cammino di Danilo: Educatore, poeta, sociologo, attivista: chi era Danilo Dolci? A partire dai ricordi di familiari e storici collaboratori, la ricostruzione dei primi anni di formazione e di impegno del “Gandhi italiano”. Il suo percorso dall’estremo nord alla Sicilia profonda, tra battaglie sociali e scioperi rivoluzionari.

 

2. Una radio libera: Il 25 marzo 1970 a Partinico, nel Palermitano, Dolci crea con i suoi collaboratori la prima radio libera in Italia. Obiettivo: denunciare le condizioni di degrado e abbandono della zona del Belice a due anni dal terremoto. Quell’esperienza durata 26 ore, fino al blitz delle forze dell’ordine per bloccarla, nel racconto dell’ultimo protagonista superstite.

 

3. Sognarsi insieme: C’è un’espressione che viene sempre accostata a Dolci: maieutica reciproca. Di che si tratta? Cosa c’entra Socrate con la Sicilia del Secondo Dopoguerra? La nascita e l’elaborazione di un metodo educativo rivoluzionario ricostruita da chi le ha vissute giorno dopo giorno, fino alla sperimentazione della scuola di Mirto a Partinico.

 

4. Il borgo di Dio: Una casa comune, un luogo di riflessione sul presente e sul futuro, uno spazio creativo. La rivoluzione di Dolci sul territorio ruota attorno a un luogo simbolo capace di mettere insieme contadini e pescatori con alcuni dei più grandi intellettuali dell’epoca. Il racconto di chi per anni lo ha frequentato, delle storiche battaglie che lì sono nate, come quella per la diga sul fiume Jato, e dell’eredità che ne è scaturita.